Questo post, perdonate la poca fantasia, ma concedetemelo per questa volta, è un po’ una variazione sul tema del precedente; che vi devo dire, in questo periodo, da queste parti, va molto di moda fare colazione con dolci ricchi di uvetta. :-) In realtà era da tempo che giravo attorno a questo dolce, il cui nome così “celestiale” mi incuriosiva un bel po’ e che notavo spesso in bella vista nel banco dei dolci della panetteria dove mi servo spesso a Bologna. Poi, un paio di mesi fa, sfogliando il famoso libro delle sorelle Simili “Pane e roba dolce” (quasi una piccola Bibbia della panificazione e fonte di innumerevoli ispirazioni), ho giusto trovato la ricetta di quel dolce che tanto mi intrigava con le sue forme avvolgenti ed eleganti e l’ho subito voluto replicare. Niente modifiche in questo caso, mi sono attenuta passo passo al sacro libro rispettandone religiosamente le dosi e gli ingredienti (ho solo eliminato le scorze di arancia candita che non amo particolarmente). Il risultato è stato un dolce morbido e saporito, brioscioso al punto giusto, ideale per la colazione, ma anche per un tè con le amiche. La glassatura in superficie l’ho volutamente lasciata leggera, per non coprire troppo il sapore del dolce, ma nulla vieta di preparare una glassa più densa e fare una bella copertura candida, per un effetto ancora più scenografico e confortante.
ANGELICA
da “Pane e roba dolce” delle Sorelle Simili
Lievitino:
– 13 g di lievito di birra
– 75 g di acqua
Impasto:
– 400 g di farina di forza
– 75 g di zucchero di semola
– 120 g di latte a temperatura ambiente
– 3 tuorli d’uovo
– 120 g di burro
– 1 cucchiaino di sale
Rifinitura:
– 75 g di uvetta
– 50 g di burro fuso
Glassa:
– 1 albume
– zucchero a velo
Preparare il lievitino, sciogliendo il lievito di birra nell’acqua (a temperatura ambiente), aggiungerlo alla farina ed impastare il tutto nella planetaria per qualche minuto. Formare una palla e lasciare riposare per circa 30 minuti in una ciotola coperta da un telo. Proseguire con l’impasto principale, miscelando la farina con lo zucchero ed il sale, aggiungere il latte a temperatura ambiente ed iniziare ad impastare, unendo i tuorli, uno alla volta volta e, quando saranno ben amalgamati, unire il burro morbido a pezzetti. Continare a lavorare fino ad ottenere un impasto elastico, infine, unire il lievitino e lavorare ancora per una decina di minuti fino a che i due impasti non saranno perfettamente amalgamati. Trasferire l’impasto in una ciotola e lasciare lievitare per 1 ora e 30 circa (comunque fino a che la pasta non sarà raddoppiata di volume). Intanto fare ammollare l’uvetta in un bicchiere d’acqua. Trascorso il tempo di lievitazione, riprendere l’impasto e stenderlo in un ampio rettangolo alto circa 3 mm. Spennellare la superficie con i 50 g di burro fuso (lasciandone un po’ da parte) e cospargerlo di uvetta (ma si possono variare gli ingredienti della farcitura, mettendo frutta secca o canditi tritati o gocce di cioccolata). A questo punto arrotolare bene il rettangolo dal lato lungo, poi tagliarlo in due nel senso della lunghezza. Separare i due pezzi e formare una treccia, facendo attenzione a tenere sempre la parte tagliata verso l’alto, poi chiudere la treccia a ciambella. Spennellare con il burro fuso rimasto e lasciare a riposo ancora 40 minuti circa, poi, mettere in forno a 200° per circa mezz’ora. Preparare la glassa mescolando lo zucchero a velo con 1 albume d’uovo (la quantità dipende da quanto si voglia la glassa coprente, io ho preferito fare semplicemente una velatura) e versarla sul dolce cotto e leggermente raffreddato. Fare asciugare la glassa e servire.
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